lunedì 27 maggio 2024

Confusion is Sex - Sonic Youth (voto: 6,5)


Lo confesso: quei ragazzi della medio piccola borghesia che, a partire dalla seconda metà degli anni settanta, si aggiravano per le strade e i locali di tendenza newyorkesi unendosi ai randagi autentici, ai ribelli per necessità, agli emarginati che nella musica cercavano un’occasione di riscatto personale…Beh, insomma, quei ragazzi come Thurston Moore e Kim Gordon, non mi erano affatto simpatici. Li trovavo finti e altezzosi in quei “matrimoni bianchi” con le Lydia Lunch di turno, sulle quali rovesciavano il loro bagaglio culturale e le conoscenze tipiche di chi ha potuto concedersi scuole non basse. Molto meglio la genuinità proletaria ed il primitivismo dei gruppi punk inglesi e americani, e la violenza dell’hardcore californiano; perfino le borghesissime sperimentazioni di Eno e Fripp, in assenza di maschere suburbane, mi apparivano più sincere.
Lo confesso: ancora oggi la penso così. E quando m’imbatto in un vecchio video in cui i SONIC YOUTH torturano le loro Fender Jazzmaster con arnesi di ogni tipo, non riesco a trattenere un moto di stizza.
Eppure quei suoni mi affascinarono e mi affascinano, generando un corto circuito tra la mia razionalità repulsiva ed il mio istinto così maledettamente accogliente.
Forse l’arte è sempre dannatamente borghese, come qualcuno ha drasticamente affermato, oppure c’è spazio, c’è speranza per qualcos’altro?
A questa domanda non ho ancora trovato risposta.
È il 1983. Esce il primo album della band, preceduto da due EP che ne avevano già evidenziato il credo. Il disco si apre con (She’s in A) Bad mood, compendio sufficientemente esaustivo delle sperimentazioni chitarristico/rumoristiche di Moore. Protect me to you, cantilenata volutamente fuori tono da Kim Gordon,  si fa apprezzare per l’atmosfera funerea e per gli spazi vuoti lasciati da una batteria che fa scarso ricorso ai cimbali, liberando semmai figure vulcaniche che sembrano scaturire da una sorta di apnea ritmica. Shaking hell è invece più composita e si dipana attraverso tre diversi movimenti, l’ultimo dei quali vede la voce di Kim impegnata in un riuscito e drammatico ricalco del Jim Morrison più teatrale.
Degna di nota è anche l’iper caotica Inhuman, in cui la voce di Moore sembra uscire da un megafono distorto per poi perdersi in un pozzo sonoro disarticolato in cui basso e chitarra pizzicano ossessivamente e all’unisono un’unica nota. Altrettanto valida The world looks red, veloce e quasi orecchiabile, introdotta da un giro di basso alla Tina Weymouth e proseguita dal solito pandemonio chitarristico e dal cantato di Moore, graffiante e ossessivo. Confusion is next riprende il clima marziale di Protect me to you, salendo man mano d’intensità fino all’orgasmo convulso ed infinito dell’effetto Larsen più potente dell’intero album. Making the nature scene ha connotati tribali che ricordano i primi Pere Ubu; Lee is free è un concentrato di campane che non sanno né di festa né di morte e, proprio per questo, risultano fascinosamente ambigue; Kill yr. idols ha tutto il primitivismo degli Stooges, anche se Moore non è Iggy Pop e si sente; Brother James evidenzia un ottimo lavoro percussivo impreziosito dai latrati delle chitarre e di Kim Gordon (senza offesa). L’album si chiude con Early American, sorta di rito propiziatorio che si chiude col suggestivo canto nichilista di Kim: “…nothing here but a savage blur”.
Confusion is Sex è un disco profondamente nichilista che getta le basi e detta i canoni del noise per le generazioni future. Piaccia o non piaccia, la lezione consiste nel dichiarare definitivamente morto il punk pur riconoscendone i meriti storici. La nuova musica ha ora il compito di rappresentare al meglio il rumore, unico fattore caratterizzante della società post industriale ed insieme metafora della confusione parossistica che si è ormai definitivamente impadronita delle nostre menti.


Nessun commento: